LE TRE QUALITA’ DELLA MENTE
La mente sattvica è la mente che possiede le qualità del distacco, dell'assenza di desiderio, della imparzialità e della resa a ciò che è.
La qualità sattvica diviene impura se inquinata dalle qualità rajasica e/o tamasica. Solo allora costituisce la causa dell'ignoranza e dell'illusione che è ragione di asservimento dell'uomo. La mente sattvica è unita a caratteri quali saggezza, gioia, pace, fratellanza, fiducia, santità, purezza e senso di unità con tutti.
La mente rajasica è la mente in attività: pianifica per poter agire. Questa mente è spesso in preda ad agitazione. Il suo atteggiamento è quello di creare incessantemente ma anche di distruggere.
La qualità rajasica genera l'illusione dell'esistenza di qualcosa che non esiste, allarga e approfondisce i contatti dei sensi con il mondo esterno, crea gli affetti e gli attaccamenti, e, per mezzo della coppia di spinte piacere-dolore (l'una volta ad ottenere e l'altra volta ad evitare) fa sì che l'individuo si immerga sempre di più nell'attività. L'attività alimenta i mali della passione, rabbia, cupidigia, presunzione, odio, orgoglio: attraverso questi mali ci si incammina, si scivola verso la qualità tamasica.
La mente tamasica ha un atteggiamento di inerzia e di buio. Vivere secondo gli istinti è vivere al buio. Il destino dell'essere umano è di essere dotato di coscienza per muoversi dal buio dell'ignoranza (tama) alla luce della conoscenza (sattva).
Il cibo costituisce una delle maggiori fonti di energia fisica e contribuisce alla formazione della linfa, materia prima attraverso la quale tutte le ghiandole producono i rispettivi ormoni.
L'Ayurveda e lo Yoga attribuiscono importanza fondamentale alla linfa e la considerano cibo per il cervello.
La qualità sattvica diviene impura se inquinata dalle qualità rajasica e/o tamasica. Solo allora costituisce la causa dell'ignoranza e dell'illusione che è ragione di asservimento dell'uomo. La mente sattvica è unita a caratteri quali saggezza, gioia, pace, fratellanza, fiducia, santità, purezza e senso di unità con tutti.
La mente rajasica è la mente in attività: pianifica per poter agire. Questa mente è spesso in preda ad agitazione. Il suo atteggiamento è quello di creare incessantemente ma anche di distruggere.
La qualità rajasica genera l'illusione dell'esistenza di qualcosa che non esiste, allarga e approfondisce i contatti dei sensi con il mondo esterno, crea gli affetti e gli attaccamenti, e, per mezzo della coppia di spinte piacere-dolore (l'una volta ad ottenere e l'altra volta ad evitare) fa sì che l'individuo si immerga sempre di più nell'attività. L'attività alimenta i mali della passione, rabbia, cupidigia, presunzione, odio, orgoglio: attraverso questi mali ci si incammina, si scivola verso la qualità tamasica.
La mente tamasica ha un atteggiamento di inerzia e di buio. Vivere secondo gli istinti è vivere al buio. Il destino dell'essere umano è di essere dotato di coscienza per muoversi dal buio dell'ignoranza (tama) alla luce della conoscenza (sattva).
Il cibo costituisce una delle maggiori fonti di energia fisica e contribuisce alla formazione della linfa, materia prima attraverso la quale tutte le ghiandole producono i rispettivi ormoni.
L'Ayurveda e lo Yoga attribuiscono importanza fondamentale alla linfa e la considerano cibo per il cervello.
La scarsità della linfa rende il cervello affaticato e le sue funzioni sono limitate.
Una dieta ricca di verdura a foglia verde è indispensabile per la produzione di linfa poiché la clorofilla è un catalizzatore che ne favorisce la formazione.
Una dieta ricca di verdura a foglia verde è indispensabile per la produzione di linfa poiché la clorofilla è un catalizzatore che ne favorisce la formazione.
La linfa dona vitalità e vigore al corpo.
Queste caratteristiche descrivono la parola latina vegetare dalla quale è derivato il termine "vegetariano";
la dieta vegetariana si riferisce al "cibo per gli dei".
Queste caratteristiche descrivono la parola latina vegetare dalla quale è derivato il termine "vegetariano";
la dieta vegetariana si riferisce al "cibo per gli dei".
Nelle
antiche scritture vediche, il corpo è chiamato annamaya kos’a, una parola Sanscrita che
significa “fatto di cibo”, a sottolineare lo stretto legame fra cibo, corpo e
mente.
Il corpo è considerato infatti il primo livello della mente, quello più materiale e esterno, lo strumento con cui la mente interagisce con il mondo.
Il corpo è considerato infatti il primo livello della mente, quello più materiale e esterno, lo strumento con cui la mente interagisce con il mondo.
Nello Yoga il cibo è classificato in base
alle tre forze cosmiche che danno origine alla creazione: Sattva, Raja, e Tama rappresentate dalle divinità Brahma, Vishnu e Shiva.
Il cibo Sattvico o
senziente è quello in cui prevale la forza sattvica che aiuta
l’evoluzione fisica, mentale, e spirituale, e lo sviluppo completo dell’essere
umano.
Il cibo Rajasico è quello in
cui prevale la forza rajasica, la forza dell’attività e del
cambiamento, in perenne movimento e agitazione.
E il cibo Tamasico o
statico è quello in cui prevale la forza tamasica, statica e
inerte.
I Cibi Sattvici sono la frutta, la maggior parte dei vegetali, tutti i semi, mandorle, pinoli, noci e così via, i cereali e derivati, latte. Erbe aromatiche e spezie.
Questi cibi rendono il corpo armonico e
puro, la mente sarà chiara e concentrata, essi contribuiscono a mantenere la salute e
la pace mentale e favoriscono lo sviluppo spirituale.
I Cibi Rajasici sono il caffè,
il tè, la cioccolata, le bevande gassate, le spezie piccanti in grande
quantità, alcuni cibi fermentati. Sono cibi che agiscono come stimolanti o
creano gas e molto calore nel corpo, portano uno stato d’irrequietezza e
agitazione.
I Cibi Tamasici invece sono la carne, il pesce, le uova, e i loro
derivati, l’aglio, la cipolla e i funghi, le bevande alcooliche, le sigarette e
il tabacco, tutti i tipi di droghe e i cibi avariati. Sono cibi portatori
d’energia inerte che rendono statici sia fisicamente che mentalmente,
ostacolando la concentrazione e il progresso spirituale.